GIOVEDI' SANTO - Processione della Addolorata

La processione era originariamente pertinenza della Confraternita del Rosario, almeno fino agli anni '50 del Novecento quando, per divergenti vedute con le autorità ecclesiastiche allora propense a diminuire il numero delle funzioni e delle attività della Settimana Santa, fu sospesa. Dal 2007, dopo oltre mezzo secolo di assenza, la processione è stata ripristinata grazie a una rinnovata armonia ed è entrata a far parte del comune patrimonio del Comitato Interconfraternale.
La processione è stata ricostruita grazie alla memoria storica di coloro che vi partecipavano prima dell' interruzione, ma alcune mutazioni, ovviamente, sono intervenute. La più importante, oltre al fatto che ora sono tre Confraternite assieme a proporla, è relativa al percorso processionale: oggi la processione è più contenuta e si limita all' ambito della sola Parrocchia dell' Assunta. In passato era l' intero paese - che per estensione era però decisamente meno ampio di quello attuale - ad essere attraversato.

La statua dell' Addolorata viene portata dentro la Chiesa Madre e posizionata nella navata centrale in attesa della processione che la riguarderà una volta finita la Processione Eucaristica. La statua è a grandezza naturale e in posizione eretta: le braccia aperte e parzialmente alzate - la destra leggermente più della sinistra - con i palmi rivolti al cielo, sono un segno di accoglienza, benchè lo sguardo crucciato e la posizione del capo, inclinato leggermente verso destra e verso l' alto, mostrino la sofferenza di Maria per la morte del figlio. Una grande aureola dorata cinge la testa della Vergine.
I vestiti utilizzati per rivestire la statua sono peculiari, vengono infatti usati esclusivamente per il periodo pasquale e poi riposti fino all' anno seguente. La loro foggia è particolarmente pregiata: una tunica viola scuro impreziosita da ricami e motivi in oro, sulle spalle un mantello orlato in oro la cui superficie è decorata con piccole stelle dorate del diametro di pochi centimetri, disposte con una trama simmetrica. Questo mantello scende dietro la schiena fin oltre i piedi, coprendo parte della piattaforma sulla quale poggia la statua. Dal capo scende un velo nero, simbolo di lutto, che copre parte del mantello, ed entrambi sono fissati assieme alle maniche in modo che lambiscano i polsi, rimanendo pendenti attorno alle braccia. Infine le scarpe, benchè siano scarsamente visibili una volta vestita la statua, sono riccamente lavorate con decorazioni floreali in oro e argento.

La vestizione dell' Addolorata, effettuata durante il giorno, è eseguita con minuzia e scrupolosità nonchè con una reverenza dovuta alla sacralità attribuita alla statua.
Al momento opportuno il sacerdote pronuncia qualche parola esplicativa della funzione, annunciando la fine dell' adorazione del SS. Sacramento allo scoccare di mezzanotte, quando le candele, che rappresentano la solennità del repositorio, verranno spente, restando accesa soltanto la lampada eterna che manifesta la presenza reale di Gesù nel tabernacolo. Conclusa la sua breve orazione parte la processione.
All' esterno della chiesa i confratelli fanno spostare le persone, venute ad assistere numerose, per lasciare lo spazio necessario alla processione. Primi ad uscire dalla chiesa sono i musicanti, un flauto e due tamburi, che guidano la processione suonando ripetutamente un malinconico motivo, come fosse il lamento di Maria per il dolore del figlio perduto.

Dietro di loro un confratello della Confraternita di S. Antonio con la troccola, che suonerà nei momenti di pausa della musica, seguito da un altro confratello che porta la croce ornata da una fascia bianca ed ai lati due confratelli delle Confraternite del Rosario e dell' Immacolata che camminano con una torcia in mano.
A seguire escono dalla chiesa tutti gli altri confratelli, su due file ordinate e divisi per appartenenza e genere in quest' ordine: consorelle della Confraternita del Rosario, confratelli della Confraternita del Rosario, confratelli della Confraternita dell' Immacolata, consorelle della Confraternita dell' Immacolata, consorelle della Confraternita di S. Antonio, confratelli della confraternita di S. Antonio.
Fuori dal portone principale due persone distribuiscono ad alcuni confratelli delle torce.
Infine esce l' Addolorata, preceduta da tre membri delle Confraternite del Carmine, dell' Immacolata e del Rosario muniti di torce, il sacerdote affiancato da due confratelli della Confraternita di S. Antonio e da altri due confratelli che tengono a loro volta delle lunghe torce.
Sempre della Confraternita di S. Antonio sono coloro che fanno uscire a spalla la statua. Chiudono la processione alcuni confratelli delle Confraternite dell' Immacolata e del Rosario, pronti per dare il cambio ai portatori, ed infine il seguito dei fedeli.

Il tragitto è il medesimo della Processione Eucaristica, il corteo è illuminato dalla luce dei lampioni del paese e dalle torce portate dai confratelli. Lungo la strada la popolazione assiste, chi dai bordi, chi dalle finestre, e giunti alla prima tappa, la Chiesa dell' Immacolata, ad attendere l' Addolorata c' è un vero e proprio pubblico assiepato in una fitta schiera.
La presenza di tutte queste persone è significativa di come l' evento sia sentito da tutto il paese. Tuttavia non tutti i presenti appaiono essere praticanti o fedeli e nella massa si possono distinguere persone più interessate all' aspeto folkloristico e spettacolare che a quello che suscita una processione così partecipata e toccante.
Di fronte alla porta della chiesa i confratelli in processione si fermano e le due file si aprono, analogamente alla processione del pomeriggio, formando un passaggio illuminato e piuttosto suggestivo attraverso il quale transiteranno il sacerdote e la statua per entrare in chiesa.
A quel punto la banda smette di suonare, i portatori adagiano la piattaforma con sopra la Madonna sulle panche della chiesa a destra della navata centrale e, quando i fedeli a seguito della processione si sono accomodati, il Parroco intona un breve canto, al termine del quale la processione recupera il suo assetto e riparte alla volta della Chiesa del Rosario.
Qui il protocollo appena descritto si ripete in modo identico tranne che per il finale: concluso il canto il prete non fa segno di riprendere la processione, ma, mentre le luci della chiesa si spengono, scioglie l' assemblea. La processione è finita, i ministranti si ritirano mentre i fedeli e i confratelli escono dalla chiesa.
L' Addolorata rimarrà in chiesa fino alla prossima funzione. Così terminano, a Mottola, le celebrazioni del Giovedì Santo.

- Testo tratto da "La Settimana Santa a Mottola" di Giovanni Azzaroni, C.L.U.E.B., Bologna, 2010.
- Fotogrammi tratti dal filmato "Mottola, Settimana Santa 2008: l'Addolorata" a cura di Mottola Splinder.
** Esprimo il mio doveroso e più sentito ringraziamento ai carissimi amici Pietro Convertino e Stefano Matarrese per aver concesso la pubblicazione del presente materiale fotografico sulla Settimana Santa Mottolese.