GIOVEDI' SANTO - S. Messa in Coena Domini e Processione Eucaristica

Il Giovedì Santo a Mottola è scandito in tre momento principali: la Messa in Coena Domini che senza soluzione di continuità dà luogo alla Processione Eucaristica, le Paranze e la processione dell' Addolorata. Tre momenti distinti ma inesorabilmente intrecciati sia dal punto di vista liturgico-rituale, sia dal punto di vista narrativo-drammaturgico.
Il Giovedì Santo funziona come cerniera tra il periodo Quaresimale, che in esso termina, e il culmine della Settimana Santa, ossia il Triduo Pasquale che da esso muove.
Alle diciotto la Messa in Coena Domini apre la liturgia nella Chiesa Madre. L' importanza della funzione è suffragata dal numero di presenti alla celebrazione, molti dei quali non trovano posto a sedere e si dispongono in piedi ai lati della chiesa, senza contare le persone che, all' esterno, attendono il passaggio della processione che avrà a breve inizio.
Nella Messa in Coena Domini si ricorda l' ultima cena durante la quale, dopo aver lavato i piedi ai discepoli, Gesù consegna loro il comandamento dell' amore: "[...] Dove vado io, voi non potete venire, ora lo dico anche a voi. Vi dò un comandamento nuovo, che vi amiate a vicenda: amatevi l' un l' altro come io ho amato voi" (Giovanni 13, 33-34). Il brano letto dal Vangelo, infatti, è proprio quello celebre della lavanda dei piedi (Giovanni 13, 1-20) che precede il dono del comandamento appena ricordato.
All' interno della funzione è previsto un concreto richiamo a questo episodio, ovvero prende realmente luogo la lavanda: al termine delle letture il sacerdote lava uno ad uno i piedi a un gruppetto di bambini che sono stati scelti tra coloro che avevano ricevuto la Prima Comunione durante l' anno. Questo è un momento molto sentito, i bambini sono seduti in semicerchio su delle sedie e coloro che erano rimasti in piedi per assistere alla celebrazione si avvicinano per vedere meglio, formando, assieme alle sedie dei bambini, uno spazio circolare ai piedi dei gradini dell' altare all' interno del quale il prete si muove svolgendo la funzione.
Giunti all' annunciazione del Mistero della Fede i confratelli cominciano a prepararsi per la processione, sistemandosi nella navata di destra, ma sempre rivolti verso l' altare, seguendo la funzione. Vi si possono vedere, mischiati fra loro, i membri delle Confraternite del SS. Sacramento e Rosario, della B.V.M. Immacolata e di S. Antonio da Padova, presenti già in abito confraternale.
Per la comunione quattro chierichetti, ciascuno con una torcia, si dispongono ai lati del parroco, il quale esegue la consacrazione e amministra il Sacramento: nell' attesa che il canto di accompagnamento finisca e che il sacerdote riponga l' Eucarestia nel tabernacolo si possono notare i confratelli in silenzioso fermento per l' inizio della processione.

Alcuni sono in piedi, tengono le torce accese e si vedono dare indicazioni per lo svolgimento; nella navata di sinistra, rivolti verso il centro, sei confratelli reggono altrettante aste sulle quali è montato un telo bianco ricamato in oro a formare il baldacchino sotto il quale si muoverà il sacerdote durante la processione. Al termine del canto i confratelli nella navata di destra sono disposti su due file e si apprestano a uscire posizionandosi nella navata centrale con la croce, tenuta da un confratello della Confraternita di S. Antonio, in testa al corteo; allo stesso modo i confratelli con il baldacchino si avvicinano all' ingresso.
Il sacerdote pronuncia l' orazione finale, nella quale invita i fedeli alle funzioni dei prossimi giorni e, nell' introdurre la processione, ricorda loro che questo momento non è ancora di lutto, ma è un momento di gioia e va vissuto come tale.
Ha dunque inizio la Processione Eucaristica, che risulta così composta: apre la croce, tenuta da un confratello della Confraternita di S. Antonio, affiancato sulla destra da una consorella della Confraternita dell' Immacolata e da una della Confraternita del Rosario, entrambe con una torcia; a seguire, disposti su due file, escono gli altri membri delle Confraternite, disposti ordinatamente su due file, seguendo tale ordine: consorelle della Confraternita del Rosario, confratelli delle Confraternite del Rosario, di S. Antonio e dell' Immacolata e, a chiudere questa fila, un confratello della Confraternita dell' Immacolata a fianco di un confratello della Confraternita di S. Antonio.
Poi esce il baldacchino che inizialmente si ferma appena fuori la chiesa lasciando passare sotto di sè i chierichetti, anch' essi su due file, e riprende poi ad avanzare scortando il sacerdote che tiene tra le mani l' Eucarestia.
Davanti al baldacchino stanno due consorelle, una della Confraternita dell' Immacolata e l' altra della Confraternita del Rosario. Infine, a terminare la fila, una consorella ed un confratello della Confraternita di S. Antonio ognuno con una torcia in mano. Dietro segue il corteo dei fedeli, numerosi, che partecipano attivamente seguendo i canti e le preghiere proposte.
Partendo dalla Chiesa Madre la processione giunge alla Chiesa dell' Immacolata dove avviene la prima sosta: la croce entra assieme alle prime due consorelle che sorreggono le torce, mentre i confratelli si arrestano all' esterno disponendosi su due file, lasciando passare due confratelli, uno della Confraternita dell' Immacolata e l' altro della Confraternita del Rosario, i chierichetti e il baldacchino.
Quest' ultimo rimane fuori dalla porta in attesa che il sacerdote proceda verso l' altare dove ripone l' Eucarestia nel repositorio per l' adorazione. Terminato il rito della reposizione, il sacerdote incensa l' altare e si genuflette brevemente per poi rialzarsi e uscire con quanti erano entrati. Fuori dalla chiesa la processione riprende il suo assetto iniziale e prosegue verso la Chiesa del Rosario dove avviene una analoga cerimonia.
Infine la processione muove verso la Chiesa Madre, dove, a differenza delle precedenti, il corteo entra per intero e giunge alla fine con il prete che ripone l' Eucarestia nella cappella del Sacramento.
La Processione Eucaristica ha così stabilito le tappe che cadenzeranno il momento successivo, quello delle Paranze.

* Nota: le foto proposte si riferiscono a quanto analogamente e contemporaneamente avviene nella Chiesa del Carmine (lavanda dei piedi e reposizione della Eucarestia nel tabernacolo).

- Testo tratto da "La Settimana Santa a Mottola" di Giovanni Azzaroni, C.L.U.E.B., Bologna, 2010.
- Foto tratte da "La Chiesa e la Confraternita del Carmine, Mottola - Storia e Riti" di Stefano Matarrese, Tipolitografia Vito Radio Editore, Putignano, giugno 2004.


** Esprimo il mio doveroso e più sentito ringraziamento ai carissimi amici Pietro Convertino e Stefano Matarrese per aver concesso la pubblicazione del presente materiale fotografico sulla Settimana Santa Mottolese.